Lo smalto per maiolica viene preparato sciogliendo in acqua il composto di minerali già prontiUno smalto bianco di fondo verrà steso sulla superficie dell’oggetto per renderlo impermeabile e per poterla decorare. La smaltatura può essere eseguita a pennello, a scascata, a spruzzo (aspersione) o seguendo una tecnica antichissima, per immersione. Consiste, nell’immergere gli oggetti in un bagno di smalto bianco.
Apparentemente semplice, questa operazione richiede invece molta abilità da parte del vasaio per far depositare una giusta ed omogenea quantità di smalto su tutta la superficie. Per evitare imprecisioni nel disegno si ricorre spesso all’antica tecnica dello spolvero. Si tratta di un foglio di carta traslucido forato ad ago lungo i contorni del disegno da riprodurre che, appoggiato alla superficie del vaso, viene battuto con un tampone di stoffa contenente polvere di carbone. Questa, attraverso i fori della carta, si deposita sulla superficie del vaso tracciando i contorni del disegno su cui verranno applicati i colori.
La traccia lasciata dalla polvere di carbone viene ripassata a pennello dal pittore, che quindi applica, sempre a pennello, i colori per completare il disegno. Gli speciali colori da ceramica si ottengono con diversi ossidi metallici, terre e minerali. Le tonalità verdi con l’ossido di rame, quelle gialle con l’ossido di ferro, mentre l’ossido di cobalto produce gli azzurri e l’ossido di manganese i bruni. Colori e smalto devono essere poi cotti per acquistare consistenza e brillantezza, quindi i vasi verranno nuovamente infornati per una seconda cottura, detta di “bello” a circa 920-940° C.
Tutti i testi quì riportati sono a cura di Giulio Busti e Franco Cocchi tratti dal CD Multimediale del Museo di Deruta