Il vasaio prepara l’argilla fresca nella quantità necessaria per la realizzazione dei vasi, predisponendo masse di argilla, a forma di palla , da lavorare al tornio.
Il vasaio, con energia, spinge la palla di argilla sul disco del tornio che gira, inizia con maestria la centratura della palla, dopodiché inizia ad entrare con le dita all’interno della massa e ad aprirla, poi ne solleva le pareti fino al raggiungimento della forma voluta che ottiene anche con l’aiuto di appositi strumenti.
Successivamente il vaso viene fatto parzialmente essiccare per poter essere nuovamente lavorato al tornio, questa fase si chiama rifinitura, serve per creare i vari piedi di appoggio e snellire la superficie del manufatto.
La rifinitura al tornio, con l’ausilio di appositi utensili, leviga la superficie dell’oggetto e toglie le masse in eccesso. Subito dopo si possono applicare appendici come becchi, anse, decorazioni a rilievo che vengono incollate con argilla liquida, chiamata barbottina.
Terminata la modellazione, i vasi sono posti in essiccazione totale per alcuni giorni, l’essiccazione dipende dal tipo di argilla e dallo spessore del manufatto.
Tutti i testi quì riportati sono a cura di Giulio Busti e Franco Cocchi tratti dal CD Multimediale del Museo di Deruta