CORSI APERTI
I corsi si tengono tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì su prenotazione di almeno una settimana prima.
Per le iscrizioni usare questa mail: info@scuoladarteceramica.com oppure contattare il numero 338.3360673 (Floriana)
Il costo del corso di una settimana è di 600 euro + iva.
Il prezzo comprende tutti i materiali, attrezzature e cotture.
TUTTE LE AULE SONO CON ARIA CONDIZIONATA
In questa sezione viene approfondita la cosiddetta foggiatura che si divide in: Tornio, Colombino, Lastra e Colaggio, scultura tecniche importanti nella creazione dei manufatti ceramici.
E’ possibile utilizzare tutte le tipologie disponibili di argilla, ma, per facilitare l’apprendimento, in questo caso verranno usate delle argille porose molto plastiche, come la terra rossa.
Nel corso di foggiatura si può scegliere solo una tecnica oppure quelle che più si adattano alle proprie esigenze.
Il corso spiega le differenti argille e le fasi tecnologiche per la realizzazione di manufatti, dopo l’essiccazione completa si passa alla cottura con le schede tecniche.
Foggiatura al Tornio
Tutto è basato sul funzionamento del tornio, il più antico macchinario inventato per la lavorazione della ceramica. Il tornio è caratterizzato da un disco piano su cui viene apposta una quantità variabile di argilla fresca. Il suo rapido movimento rotatorio (il moderno tornio è a motore) tende a creare una forza che spinge verso l’esterno il blocco d’argilla, mentre la resistenza esercitata dalle mani del vasaio la ostacola, mantenendo la massa argillosa nella posizione centrale. E’ così che si riesce a dare forma e sviluppo in altezza al blocco di creta, creando la parete del futuro vaso. Possiamo affermare, quindi, che il funzionamento del tornio si fonda su due forze contrastanti: centrifuga (del disco rotante) e centripeta (umana).
La tornitura permette di foggiare solo pezzi che abbiano la forma circolare.
Si parte dalla fase preliminare, che consiste nel creare una palla d’argilla che viene poi letteralmente ‘gettata con forza’ nel centro del disco, a cui aderisce.
Il secondo passaggio consiste nel centrare la palla d’argilla (fase fondamentale) aiutandosi con la mano sinistra, poggiata leggermente sul piano della girella, che spinge la palla di creta verso il centro del disco, aiutata, a sua volta, dalla mano destra che spinge in senso contrario; le braccia sono rigide, specie il sinistro, che è tenuto ben aderente al fianco del torniante. Con la pressione della parte inferiore delle palme, si porta verso l’alto la massa d’argilla e si riporta poi in basso, operazione che serve ad ‘amalgamare’ bene la creta.
Tutte le operazioni vanno, ovviamente, fatte mantenendo sempre le mani bagnate, poichè il materiale plastico non si asciughi e perda la sua duttilità.

centratura palla di argilla

impastare e stirare l’argilla

la massa di argilla è al centro
L’apertura, fase successiva, si esegue per mezzo della pressione di una delle dita al centro della massa in rotazione. La massa di argilla va sempre mantenuta al centro della girella. In seguito, grazie ad una leggera pressione di una mano all’interno del vaso, e dell’altra al suo esterno, si vanno ad innalzare le ‘pareti’ del manufatto che devono risultare uniformi.

foratura della massa d’argilla

apertura massa argilla

Creazione delle pareti

creazione del cilindro

ottenimento della pancia

preparazione alla creazione del collo

creazione del collo della bottiglia

creazione bocca della bottiglia

controllo generale della forma

bottiglia foggiata al tornio
Una volta terminato, il vaso viene staccato dalla girella passando alla base un filo d’acciaio, radente al piano del disco.
L’oggetto viene fatto asciugare lentamente fino quasi al raggiungimento della cosiddetta “durezza cuoio”, compattezza tale che permette interventi di rifinitura (con l’ausilio di particolari utensili) senza provocare deformazione alcuna.



Foggiatura a Colombino
Cominciamo con la tecnica più antica, il colombino o lucignolo.

Si inizia preparando i bigoli (strisce cilindriche di argilla) facendo roteare l’argilla tra il palmo della mano e la superficie del tavolo. All’inizio i bigoli non saranno perfettamente regolari ma, dopo alcune prove, si potrà arrivare ad un buon risultato. Lo spessore (diametro dei bigoli) dipende dal manufatto in ceramica che si desidera realizzare; si parte da uno spessore di circa 5 mm fino ad un massimo di 1 cm, mentre, per grandi manufatti in ceramica, si può arrivare anche a oltre 5 cm di spessore. Quando si è giunti ad un numero di bigoli sufficiente (in questo caso ne bastano 10-15), si va a preparare la base del nostro manufatto. Normalmente, come primi oggetti di prova, vengono realizzate brocchette, piccoli cilindri e vasetti la cui altezza non supera i 25 cm e il diametro di 10 cm.

Usando un semplice matterello, si spiana un pezzo di argilla fino a raggiungere uno spessore di circa 1 cm, facendo ben attenzione a mantenere un’altezza uniforme su tutta la superficie. Formata la nostra ‘pizza’, dobbiamo renderla circolare. Appoggiando il pezzo di creta su di una torniella (tra l’argilla e la superficie metallica va messo un pezzo di carta) la si fa girare e, con un qualsiasi attrezzo affilato, si ‘rifila’ la base, creando un cerchio.

Si posiziona il primo bigolo sul margine del nostro cerchio e si esercita una piccola pressione con il pollice e l’indice, mentre l’altra mano lo sorregge e lo guida. Lo scopo è ‘saldare’ il lombrico di argilla lungo tutto il perimetro. Questa operazione viene ripetuta disponendo i bigoli l’uno sull’altro a spirale, fino a raggiungere l’altezza desiderata. Si ottiene, così, il primo manufatto in argilla.


Foggiatura a lastra
La foggiatura a lastra è un tipo di tecnica molto diffuso e semplice da imparare. Nella fase iniziale della lavorazione, le forme da utilizzare come ‘supporti’ per tenere in forma l’argilla possono essere molteplici: grandi ciotole ma anche bottiglie, sfere, tubi.

La tecnica illustrata in questo corso, tuttavia, si focalizza in particolare sulle modalità di costruzione di forme ed oggetti tridimensionali a partire dalla lastra d’argilla. Le lastre vengono ottenute tagliandole da un unico blocco di argilla, tramite un particolare strumento detto ‘arpa’ o ‘taglierino ad arco’, oppure anche stendendo l’argilla con il matterello (operazione che è consigliabile fare sopra un pezzo di stoffa o carta, onde evitare che s’incolli al piano di lavoro).

Bisogna attendere che le lastre perdano un poco della loro umidità (senza arrivare alla ‘durezza cuoio’) dopodiché, le lastre possono essere utilizzate per creare la nostra forma.
